Ormai è una costante vedere nuovi cantieri per la realizzazione di cappotti termici, e in poco tempo imprese edili, cartongessisti, pittori, e praticamente chiunque abbia intravisto il business che c’è dietro, si è buttato a capofitto nel nuovo “business del risparmio energetico”.
Con questo non voglio dire che chiunque faccia cappotti non sappia cosa stia facendo, anzi, ci sono molti esecutori che sono formati e aggiornati sul lavoro specialistico. I problemi normalmente però nascono nel momento in cui si vuole rivestire il cappotto con del materiale lapideo tipo pietra naturale, pietra ricomposta, pannelli in pietra oppure pietra tipo geopietra e chi vi sta di fronte non sa cosa sta facendo.
Ecco quindi qualche breve informazione da tenere in considerazione.
- Il “cappotto termico” serve?
Sicuramente un sistema ad isolamento termico permette di ridurre i consumi termici. Va ricordato però che non è sempre così. E’ utile valutare sempre a priori le varie alternative per la riduzione dei consumi termici. Richiedere una diagnosi energetica dell’immobile ad un tecnico competente dà la consapevolezza di eseguire le sole opere di cui il fabbricato ha bisogno.
- Cos’è il cappotto termico?
Il sistema a cappotto è un metodo per la coibentazione termica delle murature. E’ un protocollo perché è composto dalla stratificazione di diversi materiali disposti in successione per ottenere il risultato voluto. Ogni intervento richiede uno specifico protocollo. Generalmente nel cappotto esterno troviamo: la muratura esistente, il pannello isolante con la colla retrostante, il fissaggio dei pannelli con i chiodi, doppia rasatura con rete interposta posata fresco su fresco, primer e intonaco colorato oppure un rivestimento in pietra finta o in pietra naturale.
- Trasmittanza, conduttività e densità…igliorano con un rivestimento in pietra?
Evitiamo l’aspetto tecnico: le definizioni scientifiche dei tre parametri, sono facilmente recuperabili nei motori di ricerca. Parliamo invece del loro significato.
La trasmittanza (U) è il valore che indica quanto calore passa attraverso un elemento, che può essere una muratura, un serramento, un soffitto o un pavimento. Questo è il parametro che utilizza il legislatore per determinare il minimo isolamento da utilizzare in caso di intervento edilizio o per le agevolazioni fiscali. I valori variano anche di molto rispetto alle fasce climatiche in cui si trova l’edificio.
La conduttività (l) è la capacità di un materiale a farsi attraversare dal calore. Controllando questo parametro si può facilmente valutare in modo sommario se un materiale isola di più rispetto ad un altro. In genere il valore per materiali isolanti varia tra 0,025 W/mK e 0,045 W/mK. Più è alto meno isola più è basso più isola. Attenzione ai prodotti miracolosi, non esistono!
La densità del materiale influenza l’inerzia termica dell’elemento (utile nei periodi estivi) e influisce sulla proprietà di accumulare il calore nelle ore più calde e di rilasciarlo gradualmente nelle ore più fresche. Non sempre una densità più alta è positiva, infatti per l’EPS (polistirolo) c’è un limite alla densità per l’utilizzo nei sistemi a cappotto che non dovrebbe superare i 20 Kg/mc. Oltre tale soglia è molto probabile che durante i cicli estivi di riscaldamento e raffreddamento della parete, la rigidità dei pannelli crei delle tensioni superficiali che possono portare alla formazione di crepe sulla facciata.
Ma arriviamo alla pietra: l’inerzia termica di un rivestimento in pietra ricomposta funge da scudo contro gli shock termici della superficie, quindi le variazioni di temperatura (anche repentine in determinate aree) non vanno direttamente a colpire lo strato di isolamento, ma sono smorzate dal rivestimento esterno che funge da protettivo.
Un muro rivestito con la pietra, sia essa naturale o ricomposta, grazie all’ottimo rapporto massa/conducibilità termica, contribuisce aumentare la funzione isolante ed al prolungamento dello sfasamento termico dell’edificio, aumentando le performance termiche e quindi i parametri di trasmittanza, conduttività, in sintesi un raffrescamento nei mesi estivi.
Anche se poco tangente alla discussione, un cappotto rivestito in pietra, grazie alla superficie irregolare del rivestimento in pietra e alla sua elevata massa favorisce la rottura dell’onda sonora diminuendone la propagazione, il risultato: aumentiamo l’isolamento acustico delle nostre case
- Il cappotto ed i punti critici.
Fare il cappotto non si limita alla sola realizzazione di un rivestimento in materiale isolante, ma vanno valutate anche tutte le opere accessorie. Queste opere comprendono tutte le interconnessioni tra il cappotto e qualsiasi altro elemento. Le più importanti, e sempre presenti, sono le seguenti:
- Le banchine e le soglie sono i primi elementi che devono essere adeguati in quanto il posizionamento delle lastre isolanti li inglobano. In genere vengono sostituiti con nuovi elementi in pietra o in lamiera.
- Le ante costituiscono un problema non indifferente. I loro cardini non possono essere fissati direttamente al sistema a cappotto ma alla muratura esistente. In fase di esercizio i continui movimenti possono generare la rottura del sistema nell’intorno degli elementi di fissaggio. Esistono vari metodi che devono essere valutati caso per caso.
- Gli elementi tecnologici come le unità esterne dei “condizionatori”, cavi elettrici, pluviali o qualsiasi altro elementi fissato alla parete va rimosso e riposizionato o inglobato all’interno del sistema valutando tutte le implicazioni caso per caso.
- Come verificare il lavoro.
Una volta terminato il lavoro tutto appare bello e curato. Ma è possibile verificare che il cappotto è stato eseguito nel miglior modo possibile? Che tutti i ponti termici sono stati curati e limitati dal sistema a cappotto? Nel periodo invernale viene in nostro soccorso la tecnologia della termografia, con la quale è possibile visualizzare la temperatura superficiale dell’edificio.
Dove non troveremo una colorazione uniforme avremo una differente dispersione del calore e quindi un ponte termico.
A breve cercherò di approfondire in questo blog l’argomento “cappotti” in tutte le sue molteplici forme.
ORIGINEPIETRA: CAPPOTTI ISOLANTI GARANTITI PER POSARE LA PIETRA NATURALE!
E’ ora di sfatare la leggenda che un cappotto debba essere rivestito solo con la pietra ricomposta perché pesa meno! Anche per la pietra naturale si possono ottenere pesi e spessori uguali alla pietra ricomposta!
Spesso la mancanza di informazione da parte degli addetti ai lavori e l’incapacità di realizzare quanto desiderato per la committenza porta i gli stessi addetti ai lavori a dare false informazioni per la paura di perdere il lavoro.
Originepietra è in grado oggi di fornirti cappotti abili a sopportare un peso di 70kg/mq, pertanto adatti alla posa sia della pietra naturale che ricomposto oppure qualunque tipologia di rivestimento con un peso fino a 70kg.
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L’utilizzo della pietra sottile Originepietra garantisce numerosi benefici, soprattutto negli interventi di ristrutturazione e nelle costruzioni dove è richiesta una minore incidenza del peso sull’edificio o sopra determinate pareti.
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