In questi mesi, complici gli incentivi statali conosciuti come Ecobonus 110, è sovente parlare di cappotto termico.
Quando parliamo di cappotto termico associamo al cappotto una finitura ad “intonachino” oppure immaginiamo la nostra casa pitturata con pitture al quarzo. Tuttavia esistono situazioni in cui vorremmo rivestire il cappotto con un mattone, con una pietra oppure con il legno, perché richiesto dalle norme comunali, oppure per puro gusto personale.
La pietra naturale è una possibile soluzione, leggermente meno traspirante di altri materiali con un peso che richiede specifici protocolli per essere posata e mani esperte per poterla modellare: sicuramente l’impatto estetico sarà vincente ma non sempre si è nelle condizioni di poter raggiungere il risultato desiderato vuoi per mancanza di posatori specializzati, vuoi per mancanza di informazioni tecniche concrete che possano permettere la buona esecuzione del lavoro.
Parliamo oggi però della pietra ricostruita, una valida alternativa alla pietra naturale con caratteristiche tecniche che la rendono la soluzione ideale per molti progetti.
Se voglio sfruttare l’Ecobonus 110% ma ho una casa in pietra posso isolarla con un cappotto termico e ripristinare lo stato in pietra della facciata stessa? Se ho una casa in mattone e voglio isolarla termicamente posso ripristinare la facciata in mattoni preesistente?
La risposta è sì, perché è possibile rivestire la facciata in pietra esistete con un cappotto termico e rivestire in un secondo tempo il cappotto stesso con pietra naturale oppure pietra ricomposta.
Part of a farmhouse with typical rocky walls between the hills of the hinterland between Tuscany and Umbria
Il principale limite dei sistemi di isolamento termico tradizionale, sistemi ETICS o più comunemente “sistemi a cappotto”, è il fattore estetico. Ovvero il tipo di rivestimento con cui possono essere finiti.
Soffermiamoci quindi sulla pietra ricostruita, più facile da posare e che grazie al peso contenuto rispetto alla pietra naturale riesce ad agevolare le attività di posa.
La pietra ricostruita viene ottenuta da una miscela di sabbia, cemento e coloranti naturali: riproduce fedelmente nei colori e nelle forme la pietra naturale e viene alleggerita utilizzando delle LECA nella miscela stessa.
Prima di scegliere la tipologia di pietra ricostruita da utilizzare, bisogna accertarsi che la pietra stessa soddisfi i requisiti di trasmittanza richiesti ma soprattutto che nella miscela non vengano usati leganti resinosi che posso precludere la traspirabilità del materiale.
Scelto il materiale da rivestimento in pietra andrà valutato il cappotto che meglio soddisfa le nostre esigenze.
Una soluzione potrebbe essere l’utilizzo di protocolli della Weber.
La partenza del sistema prevede un pannello a basso assorbimento d’acqua come webertherm EB200. Questo verrà applicato per una altezza non inferiore a 15 cm oltre al piano di calpestio.
Il sistema “webertherm robusto universal” permette di scegliere fra pannelli isolanti di diversa natura e caratteristiche. EPS bianco come webertherm F o G, in resina fenolica come webertherm PF022, pannelli di origine naturale come lana di vetro webertherm LV034, webertherm RP20 o sughero webertherm S125 (Foto A).
La finitura del sistema consente di scegliere diversi cicli.
– Moderno: applicazione di un intonaco cementizio webertherm Into, idoneo a ricevere tutti i tipi di finiture colorate. Previa applicazione della rasatura webertherm Into finitura (Foto B).
– Tradizione: applicazione di un intonaco alla calce idraulica naturale, webertherm Intocal, ideale per garantire la massima traspirabilità al sistema; il ciclo di completa con la rasatura webertherm Intocal finitura (Foto C).
– Pietra: applicazione di un intonaco cementizio ad elevata resistenza meccanica che, in combinazione con un collante ad elevate prestazioni (della linea webercol UltraGres) consente l’applicazione di carichi pesanti in facciata (Foto D).
Se vuoi approfondir chiama i nostri tecnici telefonando al +39 335 1626336 e sapremo trovare con te la soluzione.
